Scherma Paralimpica



SETTORE PARALIMPICO

 

BREVI CENNI STORICI

 

Sir Ludwig Guttmann, neurologo e dirigente sportivo tedesco, poi naturalizzato inglese, è il padre fondatore dell'attività sportiva per persone disabili.

 

Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, in qualità di Direttore del “Centro nazionale di ricerca sulle lesioni del midollo spinale” britannico, situato presso l’ospedale di Stoke Mandeville, vicino Londra, utilizza lo sport per curare i soldati con lesioni midollari e, nel 1953, introduce anche le competizioni di scherma in carrozzina.

 

Nel 1960, si disputa a Roma la prima edizione delle Olimpiadi per disabili, riservata ai soli atleti paraplegici.

 

Oggi lo sport paralimpico, riconosciuto dal CIO (Comitato Internazionale Olimpico), è anche agonismo di alto livello, che suscita vivo interesse e gode di una maggiore visibilità rispetto al passato.

 

Gli atleti di spicco godono di grande notorietà ed utilizzano, come i colleghi delle discipline olimpiche, materiali innovativi ed estremamente sofisticati, per il costante miglioramento dei risultati.

 

L’ATTIVITÀ SPORTIVA PER I DISABILI

 

Oltre a costituire attività lucido-creativa, migliora il tono dei distretti muscolari indenni (o lo ristabilisce, per quanto possibile, nei distretti colpiti), contribuisce a riorganizzare gli schemi motori, migliora la coordinazione, l’equilibrio, le funzioni cardio-vascolari e respiratorie ed infine favorisce la socializzazione ed il raggiungimento di una ottimale condizione psicologica.

 

LA SCHERMA IN CARROZZINA

 

È suddivisa in tre specialità (fioretto, sciabola e spada).

 

In Italia, il CIP (Comitato Nazionale Paralimpico) ha affidato la gestione del settore alla FIS (Federazione Italiana Scherma).

 

Il regolamento è pressoché uguale a quello della scherma olimpica, con l'aggiunta di alcuni adattamenti.

 

Gli schermidori adoperano pedane che consentono il fissaggio delle carrozzine.

 

Gli atleti sono suddivisi, da una commissione medico-sportiva specializzata, nelle 3 seguenti categorie:

 

-          A: atleti con paraplegie basse, deambulanti, amputati, emiplegici, spastici, etc;

 

-          B: atleti paraplegici non deambulanti;

 

-          C: atleti tetraplegici.

 

SCHERMA PER I NON VEDENTI

 

Le persone non vedenti tirano solo di spada e, come accade negli altri sport da loro praticati, vengono bendati (benda o mascherina), per non avvantaggiare gli ipovedenti rispetto ai non vedenti assoluti.

 

Il segnalatore di stoccate produce suoni differenziati, in modo che i tiratori sappiano chi ha messo a segno la stoccata.

 

PREPARAZIONE FISICA

 

Viene modulata a seconda del grado di disabilità ed integra la preparazione schermistica.

 

Gli esercizi ginnici, oltre al riscaldamento pre-allenamento o pre-gara, sono rivolti al miglioramento delle qualità fisiche e delle capacità motorie condizionali e coordinative, con esercizi sempre più mirati e specifici in vista dell’obiettivo agonistico.

 

LA CAPITOLINA SCHERMA PER LO SPORT PARALIMPICO

 

Centro accreditato per la formazione dei tecnici di scherma olimpica e paralimpica, svolge attività di tutoraggio in ambito magistrale.

 

Organizza manifestazioni sportive promozionali ed agonistiche, nonché corsi di addestramento, aggiornamento e specializzazione, tenuti da maestri e preparatori fisici di provata esperienza.

 

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